Cinelli Nemo Tig: noi due nel mondo e nell’anima

racconti & riflessioni

Cinelli Nemo Tig

Fino a quattro anni fa, Nemo, per me, era solo un simpatico pesce pagliaccio. Oggi Cinelli Nemo Tig significa cuore, anima (d’acciaio), rinascita. Come cambiano le cose!

Succede che arriva il lockdown, che tutto si ferma, che il compleanno passa chiusa in casa con gli affetti e gli auguri dietro uno schermo e poi succede che…

… la mia Cinelli Nemo Tig purple è pronta

Quasi mi ero scordata che sarebbe arrivata o, forse, avevo volutamente rimosso il pensiero, credendo che non sarebbe mai finito tutto questo caos. Che Cinelli era paralizzata come, quasi, tutti noi.

Invece non è accaduto e proprio nel momento più folle di questo tempo di coronavirus arriva il messaggio. “La tua Nemo purple è in verniciatura”. E poi “La tua Nemo è pronta”.

E arriva il giorno del ritiro. Era ancora più bella di come l’avevo immaginata. Quel colore così violentemente viola metallizzato, la mia sella bianca, una personalità prorompente! Insomma era la “mia” bici. Sì, era proprio lei.

Dopo 4 anni dall’acquisto della mia prima bici da corsa (in carbonio) cambiavo pelle. Cambiavo ruote, telaio, stile, carattere. Ero io che cambiavo e la mia bici con me.

Il primo acquisto lo ricordo bene, un po’ occasionale – in molti starete rabbrividendo, ma succede. Acquistata per una serie di casualità. In realtà c’è sempre stato poco cuore su quelle ruote e su quel telaio. Eppure era la prima.

Poi arriva un tempo nuovo. Quello della maturità.

Italiana, di carattere. Nemo è per la vita

Questa volta doveva essere italiana. Oggi più che mai sono felice e orgogliosa della scelta.

Doveva essere Cinelli. L’azienda e le persone che ho imparato a conoscere e che mi hanno accolta, nonostante la mia poca conoscenza del mondo bici che cozza con la mia età anagrafica.

Ma nessuno mi ha mai fatta sentire “fuori” posto. Anzi. Mi hanno insegnato, fatto scoprire, fatto sorridere e mi hanno messa sul telaio più speciale che potessi sognare.

Sì, era il tempo dell’acciaio. “Vedrai, quando proverai l’acciaio non lo lascerai più”, mi dicevano in tanti. E io, che arrivavo dall’unica esperienza sul carbonio, non capivo.

Ma anche per una neofita come me, dal punto di visto tecnico, percepire la differenza è stato un istante.

Le Strade Zitte, per inaugurarla

Prima uscita tranquilla. Navigli, Strade Zitte, casa. Fuori forma, ero ferma da oltre 50 giorni per motivi di lavoro.

Poi le gambe hanno iniziato a girare. Mi sentivo bene, la bici non vibrava, non si muoveva, le ruote erano aderenti al terreno anche su quel poco di brecciolino incontrato.

Bike fitting perfetto, era tempo – dunque – di provarla, di spingerla un po’ (fin dove mi sarebbe stato permesso arrivare dalla stanchezza e dal poco allenamento).

Niente, tutto incredibilmente perfetto. L’epicondilite al gomito sinistro, che da mesi mi attanagliava pedalando sul carbonio, nemmeno mi è venuta in mente. Sono stati circa 70 chilometri e poi l’arrivo a casa fresca come una rosa.

Mi sono confrontata con chi l’acciaio lo aveva scelto da tempo e mi sono sentita rispondere: “Dani, l’acciaio è così”.

E che acciaio sia, perché la Cinelli Nemo Tig è la scelta che ho fatto e che voglio mi accompagni in questa fase due della mia vita.

La fase in cui l’anima d’acciaio incontra il cuore e nasce un matrimonio perfetto.

 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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