Lettera di una bicicletta a tutti i candidati.

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Eccezioni per mezzi eccezionali

Gentilissimi candidati, 
sono una bicicletta, non conto molto in questa frenetica società votata alla mobilità arrogante e fracassona, eppure ci sono anch’io e mi sto facendo sempre più spazio. Non voglio fare la vittima e non mi piace la definizione che alcuni mi affibbiano di “utenza debole”, ci tengo alla mia elegante, agile e silenziosa dignità di bicicletta, con una storia e una tradizione di tutto rispetto, di cui vado fiera. Sono sportiva, per tanti bambini sono una compagna di gioco, per molti ex-bambini sono
un’ottima compagna di strada e mi vanto di essere l’unico veicolo socialmente responsabile.
Detto questo, vorrei sapere quale è oggi la vostra posizione nei miei confronti e quale sarà, tra qualche mese. Come altri prima di voi hanno già fatto, oggi mi coccolate e poi mi dimenticate?

Aspetto la vostra risposta, non una vaga promessa. Nel frattempo voglio darvi alcuni suggerimenti per aiutarvi a capire quelle che sono le mie necessità.

In primo luogo chiunque di voi verrà eletto, dovrà fare un lavoro di relazioni pubbliche a mio favore all’interno della pubblica amministrazione, creando gruppi di persone sensibili alla bicicletta e alla facilitazione del suo utilizzo. Non solo il settore trasporti e mobilità, ma lo sviluppo del territorio, l’urbanistica, la gestione strade, lo sport, i giovani, il tempo libero, i settori parchi e giardini, cultura e musei, educazione e anche la Polizia Locale, devono rendersi disponibili nei confronti della Mobilità Ciclistica, per agevolarla in tutti i modi possibili.

In secondo luogo vi invito ad andare oltre il concetto restrittivo di “piste”, introducendo il più attuale e moderno concetto di “sedi” ciclabili che include i parchi, tutti quei percorsi a minore tenore di traffico, le isole pedonali, i possibili attraversamenti di grandi spazi pubblici, i marciapiedi poco utilizzati dai pedoni e altre che, con accorto monitoraggio, si potranno individuare. Evidenzio, proprio perché sono sempre sulla strada, che la definizione di un percorso ciclistico è anche una opportunità per migliorare l’ambiente urbano con soluzioni architettoniche e urbanistiche piacevoli allo sguardo. Dovrete saper trovare il giusto equilibrio tra la funzione di trasporto e la funzione sociale della strada e io, personalmente, nel socializzare me la cavo bene.

Bisogna incentivare l’uso della bici anche con la facilità di parcheggio, l’abitudine alla manutenzione creando accordi con i riparatori e i rivenditori, in caso di pioggia poter salire in metropolitana e sui treni con reale e concreta facilità, non con le regole troppo restrittive di oggi.

Vi aspetto. Nel frattempo buona pedalata elettorale.

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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