Corretto uso del casco

tecnica & pratica
casco indossato correttamente

casco indossato correttamente

Capita sempre meno di incontrare cicloturisti e cicloamatori senza casco. In un momento in cui sta crescendo una nuova polemica tipica italiana in merito al casco obbligatorio si o no, facciamo alcune riflessioni.

Chi si professa contro l’obbligatorietà si affretta a premettere che il casco è fondamentale per la sicurezza, può salvare la vita, ma per chi si muove in bicicletta non deve essere un obbligo. Perché? perché tra tanti obblighi, doveri e fastidi per chi usa la bicicletta (ma quali?), uno in più potrebbe essere un ulteriore deterrente all’uso, oltre ad essere un insostenibile favore all’industria che i caschi li produce e commercializza. Ma è poi così sbagliato sostenere l’industria se favorisce la sicurezza? Mi sembra di ricordare analogie per il passaggio verso l’obbligatorietà anche per il casco da moto.

Consigliarlo si, obbligarlo no. Ma se tutta l’educazione stradale si risolvesse in un semplice insieme di buoni consigli e buon senso, senza obblighi o sanzioni in caso di inadempienza, che cosa accadrebbe? è un approccio sbagliato?

Faccio parte di quella schiera che usa il casco da bici sia in città che fuori città, con la profonda convinzione di essere più visibile e più protetto, in caso di caduta o di incidente. Non solo, ma lo rinnovo con una certa regolarità (3-4 anni) perché, dicono, i materiali con cui sono costruiti sono soggetti a deperimento. Esposizione ai raggi del sole e sudore possono, nel tempo, compromettere l’efficacia protettiva del materiale preposto ad assorbire gli urti. Vero? falso? sicuramente da approfondire.

C’è un altro fondamentale aspetto da considerare, ed è il modo in cui portiamo il casco sulla nostra testa.

Premesso che nessun casco può garantire protezione totale e assoluta, scopo principale di ogni casco è quello di proteggere dagli urti, anche violenti, assorbendo gran parte dell’energia dovuta all’impatto accidentale. Perché il casco assolva al meglio questa sua funzione, deve essere indossato sempre nel migliore dei modi per la massima efficienza protettiva della nostra testa. Se il casco non è ben fermo e solidale con la testa di chi lo indossa, è come non indossarlo.

Corretto uso del casco

Troppo arretrato e alto sulla fronte

 

Allora prestiamo attenzione al momento in cui lo indossiamo. In primo luogo deve essere della nostra misura, la stragrande maggioranza dei produttori adotta tre misure: piccolo (in genere 54-58), grande (in genere 59-61), o misura unica.

Tutti sono dotati di un regolatore millimetrico posteriore che con un movimento molto semplice (rotazione o tiraggio), consente di regolare la vestibilità in modo perfetto attorno alla circonferenza della testa, bloccando il casco sulla testa in senso “orizzontale”, sia avanti-indietro che destra-sinistra.
Il sistema di laccetti sottogola, consente, anche in questo caso se ben regolato, di bloccare la tenuta del casco in senso verticale.

Appena acquistato il casco, la prima regolazione dei cinghietti sottogola richiede qualche minuto di tempo e parecchia attenzione. I cinghietti in nylon non devono essere troppo tesi (sensazione di fastidio), ne troppo laschi (si compromette la tenuta verticale) e nemmeno troppo larghi sotto l’orecchio.

 

Corretto uso del casco

Totale inutilità del casco

 

La corretta regolazione, migliora la vestibilità, quindi il comfort, ma soprattutto la sicurezza. Comfort e sicurezza in un casco sono (devono essere) grandezze direttamente proporzionali, quindi + comfort + sicurezza e viceversa. Concludendo, non basta indossare il casco, lo si deve indossare nel modo corretto, ben fermo sulla nostra testa.

Da Wikipedia: Il casco è un copricapo protettivo, realizzato in materiale resistente agli urti e usato sia in ambito sportivo sia nel mondo del lavoro, allo scopo di preservare la testa da impatti improvvisi. Pur derivando chiaramente dall’elmetto, si distingue per essere stato concepito ed essersi tecnicamente evoluto in funzione di proteggere la testa dagli effetti dell’impatto di un corpo in velocità contro oggetti generalmente fermi e non viceversa.

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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