Piedi e pedali: gestire la tacchetta

tecnica & pratica

Come abbiamo visto nel precedente articolo il connubio piede/pedale comprende elementi diversi la cui interazione influisce su dinamica, efficacia e comfort della pedalata. 

La gestione della tacchetta è determinante nel condizionare la posizione del piede (e di caviglia, ginocchio e anca) e come per ogni altra regolazione del mezzo (non esiste una posizione universale) deve assecondare il ciclista e non viceversa!

La prima mossa importante è la scelta della tacchetta: quelle con maggior libertà di movimento rotazionale (floating), più adatte a principianti o a chi non abbia esigenze prestative elevate, permettono al piede di trovare più facilmente la “sua” posizione (anche a costo di un maggior impegno muscolare).

Il mercato offre diverse possibilità: rosse (magari nella versione con grip antiscivolo) della Look, i pedali più diffusi e facili da gestire, con 9°; gialle di Shimano con 6°; Time con 10° (sensazione più simile al pedale mtb) con grandissima libertà di movimento; Speedplay (anche se non facilissimi da gestire) con 15° (e regolabili fino a 0°).

Con l’esperienza, e senza problemi articolari, si può passare ad un flottaggio intermedio (grigie Look 4,5°; blu Shimano 2°) fino a tacchette senza libertà di movimento (nere Look, rosse Shimano) la cui regolazione non ammette errori.

Per chi non è abituato ai pedalini, conviene, almeno inizialmente, tenere bassa la tensione di sgancio, mentre con la pratica la si può aumentare per essere più solidali col pedale stesso.

Regolare la tacchetta

La regolazione antero-posteriore incide sullo stile di pedalata (di “punta” o di “tacco”) ed è importante per diversi motivi: avanzando la tacchetta (pedalata di punta) aumenta la lunghezza della leva, il tallone percorre un arco di movimento maggiore (più stress tendine Achille), si chiude leggermente l’angolo al ginocchio; arretrandola (purché i fori della suola lo consentano), si pedala più “di tacco”, la leva si accorcia ed il carico si distribuisce su di un’area maggiore garantendo maggior comfort.

La regolazione della rotazione permette di gestire l’inclinazione angolare della scarpa e non può prescindere dalla valutazione della morfologia del ciclista; la scarpa dritta sul pedale rappresenta l’ideale ma occorre considerare di assecondare almeno in parte la postura naturale (es. piedi a papera) per non creare forzatura le cui conseguenze prima o poi si faranno sentire (verosimilmente a livello del ginocchio).

La regolazione medio-laterale permette di fissare la tacchetta nel centro o, per particolari esigenze, più all’interno o all’esterno della suola, e quindi di determinare la distanza dei piedi tra loro e tra piede e pedivella.

La tacchetta alleata per risolvere fastidi e problemi

Variazioni della centratura della tacchetta possono (ma dipende da ogni singolo caso!) aiutare a risolvere problemi alle ginocchia e/o trovare l’allineamento anca/ginocchio/caviglia in presenza di un varismo o valgismo dinamico (ginocchia in fuori/in dentro).

Può essere il caso ad esempio di ciclisti di grossa taglia che, con bacino molto grande, possono trarre beneficio da una maggior distanza tra i piedi.

Viceversa per quelli di piccola taglia, più frequentemente cicliste, per i quali risulta più adeguata una minor distanza tra i piedi (più facile da attuare col declino della tripla) anche se scarpe piccole offrono margini minimi.

Il ciclista con i piedi extra ruotati (“a papera”) può sfruttare anche questa regolazione: spostando la tacchetta leggermente all’interno infatti il piede si allontana dalla pedivella evitando che il tallone vi sfreghi contro.

Se il range di movimento delle tacchette non fosse sufficiente per aumentare la distanza tra i pedali (Fattore Q) si può optare per rondelle, prolunghe filettate o pedali con asse più lungo.

Marchi e dettagli per fare la scelta giusta

Alcuni marchi vengono incontro a queste esigenze: invertendo le tacchette (dx/sx) dei pedali Time è possibile variare il fattore Q di 2,6 mmm per lato.

I perni dei pedali Speedplay hanno 4 diverse lunghezze (da 50 a 63 mm) oltre allo standard da 53 mm; Keywin offre lunghezze personalizzate oltre allo standard da 55 mm; possibilità di scegliere un asse più lungo di 4 mm anche per alcuni modelli di Shimano.

Un ulteriore importantissimo elemento da considerare è la soletta all’interno della scarpa: diversa a seconda del brand, deve colmare il vuoto sotto l’arco longitudinale  riducendo al minimo deformazione del piede e dispersione di forza e ottimizzando il trasferimento di quest’ultima.

In base alla struttura soggettiva, o alla presenza di alterazioni morfologiche (piede piatto, cavo), può essere indicato, in seguito a valutazione biomeccanica, utilizzare plantari con diversi gradi di sostegno, meglio ancora se creati su misura.

Il piede va “ascoltato”

Trovandosi a lavorare in condizioni poco naturali il piede può andare incontro a piccoli o grandi fastidi: uno dei più frequenti è insensibilità e dolore sotto l’avampiede… la sensazione di avere una calza arricciata, un coltello rovente …si tratta del “piede caldo”.

Si manifesta durante la pedalata (specie se lunga e in giornate molto calde) e, nei casi più gravi, persiste anche a riposo; è causato dalla compressione dei nervi e dei tessuti molli tra le ossa dell’avampiede e può evolvere nel Neuroma di Morton, un ispessimento del nervo che causa un dolore talvolta  insopportabile.

Fortunatamente il più delle volte la causa è la scarpa troppo stretta o rigida o la tacchetta troppo avanzata e si risolve con facilità; indicate solette con un “bottone metatarsale” che allarga lo spazio tra le ossa riducendo la compressione del nervo e alleviando il disturbo.

Meno frequente, ma ancor più invalidante, la tendinite al tendine d’Achille che può infiammarsi in seguito a errori di posizionamento (sella alta, tacchetta avanzata) o modificazioni dell’asse di carico del tendine stesso (piede piatto, cavo) o dall’insieme di questi fattori specie se in concomitanza di carichi importanti.

Per trovare il setting perfetto occorre tenere in considerazione molti elementi (segnare sulla scarpa col pennarello la posizione delle tacchette aiuterà a ritrovarla quando le si dovrà cambiare) ma a volte basta il consiglio di un esperto e qualche piccolo accorgimento in più e riusciremo a sentirci “tutt’uno” e in perfetta armonia con la nostra bici!

Buone pedalate

 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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