Descrizione
Da Milano a Roma in bicicletta / quarta tappa
Dal centro di Firenze o dai suoi sobborghi a sud, non è difficile prendere la “chiantigiana”, una delle regine tra le strade italiane. Qualunque sia il mezzo scelto, bicicletta, auto o moto, risulta essere una delle strade piĂą piacevoli del mondo. Molte le varianti laterali da percorrere in bicicletta, ma anche restare sull’arteria principale è un piacere per lo sguardo, soprattutto una volta superati Ponte a Ema e Grassina, quando il traffico si affievolisce.
Per chi non volesse fermarsi in cittĂ , privilegiano la tranquillitĂ delle colline, un’ottima alternativa è la Villa Medicea di Lilliano. Da qui molte piccole strade verso sud-ovest, vi collegano alla chiantigiana.
Meglio partire di buon’ora perchè arrivare fino a Pienza è lunga e con parecchio dislivello. Mai salite molto lunghe, ma un continuo, inesorabile saliscendi con pendenze a volte regolari, a volte meno. D’obbligo una pausa a Siena, da dove la strada è ancora lunga. Soprattutto se come consigliamo si vuole arrivare a Pienza da Castelmuzio. Molto bello, ma piĂą impegnativo rispetto al seguire il corso del torrente Asso per salire da San Quirico.
Da Firenze a Siena la direzione prevalente è sud, da Siena in poi diventa sud-est.Duri gli strappi di Saltalfabbro e Chiusure, in prossimitĂ dell’Abbazia di Monte Oliveto, quella dei “giorni d’orati” di Joseph ed Elizabeth Pennell nel loro racconto di viaggio italiano “L’Italia in velocipede”, titolo originale “An Italian Pilgrimage” 1884-1887. Cronaca illustrata ad acquarello, del viaggio affrontato dalla coppia, da Firenze a Roma, con il loro Humber Tandem, veicolo a pedali, a tre ruote, due posti e portabagagli.
Dopo Siena ogni nuovo chilometro sembra più bello di quello appena lasciato, ogni sguardo in avanti sembra un torto a quello che si lascia alle spalle. Cosa si può dire di questo paesaggio tosano? Non ci sono parole per descriverlo. Non è da descrivere, è solo da guardare e conservare, nella memoria di chi lo ha visto e nel futuro di quelli che verranno.
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300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.
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Profilo tecnico
Si esce da Firenze in direzione sud, ci si mette sulla chiantigiana in localitĂ Â Grassina pedalando in un continuo, armonioso, incantevole (per lo sguardo piĂą che per le gambe) su e giĂą. E’ difficile sbagliare strada, salvo forse negli attraversamenti dei vari centri abitati che si incontrano. Strada in Chianti, Greve, Panzano, Castellina, arrivando a Siena quasi senza accorgersi dei chilometri.
Sarà l’effetto del pedalare contemplando e contemplare pedalando, forse dell’andatura assolutamente regolare, ne troppo lenta, ne troppo veloce, o dell’ottima compagnia…sarà quel che sarà , siamo a Siena, in Piazza del Campo.
Si riparte in direzione Taverne d’Arbia e delle crete, Vescona, Asciano, i terribili strappi di Saltalfabbro e Chiusure sfiorando l’Abbazia di Monte Uliveto. Santa Lucia, San Giovanni d’Asso, Castelmuzio e infine “l’apparizione” di Pienza, con salita conclusiva.
A San Giovanni d’Asso la magia di una fontanella, ricompatta il gruppo, ci siamo quasi, Pienza si vede, ma raggiungerla in bicicletta non è come dirlo, ancora discesa, risalita, di nuovo discesa e quando sembra finita, ancora una valletta con ponticello sul fiumiciattolo e poi su di nuovo, per l’ultima volta, per arrivare infine, increduli, tutti insieme, in uno dei posti più belli del mondo: Pienza, naturale terrazza sulla Val d’Orcia.




