Il colle del Nivolet
Il colle del Nivolet
Il colle del Nivolet

COLLE DEL NIVOLET

Ceresole Reale (TO) / impegnativo / 21 km / 1200 D+

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DESCRIZIONE

Il Nivolet è uno dei luoghi più belli delle Alpi italiane. Unico, magico, silenzioso. Nonostante la definizione riduttiva di “colle”, è un passo alpino di prima categoria per dislivello, pendenza e quota. Un valico “ciclo-pedonale” che unisce Torino alla Valle d’Aosta, in particolare Ceresole Reale alla splendida Valsavaranche.

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La quota del “colle” è di poco superiore ai 2.600m, esattamente 2.612mslm. Siamo all’interno del Parco Naturale del Gran Paradiso, in uno dei luoghi meno contaminati delle Alpi. Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico è un vero incanto. E noi aggiungiamo che, anche dal punto di vista ciclistico, è una salita evocativa, iconica, indimenticabile. Il Giro non ci è mai passato, ma logisticamente un arrivo di tappa al Nivolet risulterebbe di difficile gestione e anche di forte, seppur temporaneo, impatto ambientale. (ndr, nel 2019 il Giro ha affrontato per la prima volta questa salita, con arrivo non al passo, ma alla sbarra sotto la diga)

Con bici da strada la salita si affronta da Courgnè, quota 400mslm circa, oppure da Locana, quota 600m circa, o ancora da Noasca, quota 1050. Tutti ottimi punti di partenza, se non fosse che tra Noasca e Cersesole, la nuova provinciale si presenta con una bella e moderna galleria di 3.500m con pendenza non proprio trascurabile. Non bella, ne sicura, per chi la deve affrontare in bicicletta. La distanza da Courgè a Ceresole è di 38 chilometri, da Ceresole al Colle ci sono poco più di 18 chilometri. E non è nemmeno da escludere la partenza da Torino. Un vero peccato dover ridurre il percorso al solo tratto dopo-galleria.

Con questo itinerario vogliamo dunque porre all’attenzione dell’Amministrazione Locale e dell’Ente Parco, il recupero di questo piccolo tratto di strada che agevolerebbe, incentivandolo, il turismo ciclistico. Quel nuovo turismo, in costante e forte crescita, fatto di ciclo-turisti sportivi, che non si accontentano degli ultimi 18km verso la vetta. Ciclisti che, macinando chilometri, cercano percorsi sicuri, non necessariamente protetti come le piste ciclabili, ma che consentano di evitare brutte sorprese come lunghe, rumorose e pericolose gallerie. (leggi di più)

Alcuni amici giornalisti hanno iniziato a condividere la nostra iniziativa, come Marco Pastonesi su tuttobiciweb

NOTA di novembre 2019: a seguito del passaggio del Giro, la vecchia stradina è stata recuperata. E’ percorribile anche se di fatto un bel divieto lo impedirebbe. In bici meglio disattendere il divieto piuttosto che affrontare la galleria.

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PROFILO TECNICO

Partendo da Ceresole Reale – 1.620mslm, la descrizione tecnica della salita è ben poca cosa. Si segue la strada, quasi sempre in salita, con pendenze tra il 7 e il 12%. Dal lago di Ceresole sono quasi 19 chilometri di salita, salvo il brevissimo tratto di discesa e piano in prossimità del lago Agnel, il secondo dei laghi artificiali che si incontra a quota 2.275mslm.

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Da segnalare che nelle domeniche di luglio e agosto il tratto di strada, dal lago Serrù – quota 2.250mslm alla vetta, è chiuso al traffico motorizzato dalle 9 alle 18. Non è un gran che, ma è meglio di niente. Sul totale della salita sono 6 i chilometri chiusi, quindi circa il 30% del percorso. Dalla sbarra di chiusura si può procedere solo a piedi, in bicicletta, o sfruttando i molti bus, che fanno moltissime fermate, tra il lago, il colle e il rifugio ai laghi del Nivolet – quota 2.520mslm. Dallo scollinamento in poco più di 1 chilometro si scende ai laghi e ai due rifugi (uno dei due è rifugio-albergo).

Dai laghi nasce la Dora di Nivolet e inizia la Valsavaranche. Siamo in Valle d’Aosta. Non impossibile il collegamento con Pont (meravigliosa la vista del Gran Paradiso), portando in spalla per circa 25-30 minuti la bicicletta da corsa, camminando su agevole sentiero.

Suggeriamo come punto di partenza il piccolo parcheggio subito dopo la galleria, sulla sinistra salendo o poco oltre in prossimità del camping. Anche se con la nuova opportunità offerta dalla vecchia strada recentemente rifatta, vale sicuramente la pena di partire da Locana.

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