Dai sassi di Matera alle “rovine” di Craco, paese abbandonato a causa di una errata valutazione negli scavi per l’adeguamento del sistema fognario. Chiamiamola col suo nome, chiamiamola “mala-tecnicità”. Errore che ha provocato il crollo della pavimentazione dell’intera piazza, compromettendo l’abitabilità dell’intero paese. Pare incredibile, ma è così. Era il 1963, anno delle prime canzoni dei Beatles. Oggi il paese è abbandonato, visitabile solo se accompagnati da una guida e dotati di elmetto da cantiere….il paese è completamente disabitato ed è spesso usato come uno splendido set cinematografico naturale. Che dire? agli abitanti di Craco sono state “fornite” abitazioni nuove di zecca, che hanno formato un nuovo nucleo abitativo Craco Peschiera. Differenza evidentissima, un luogo sorto dal nulla, senza nessuno spirito. E di nuovo ripetiamo: che dire?
Craco è circondato da una recinzione impenetrabile, o quasi. Da fuori e da lontano è bello e intrigante. Il suo skyline è una cartolina italiana di grande livello. Da vicino diciamo che il tipo di recinzione da cantiere, lascia il tempo ce trova. Per non dire di peggio. Da qui la strada, veloce, veloce (si fa per dire) ci porta dritto a Scanzano e alla sua piazza. Proprio quella del film che, a causa delle molte auto parcheggiate, non abbiamo riconosciuto al primo colpo.
Del resto la realtà non è quasi mai, come nei film. Ma l’esperienza della Basilicata coast to coast in bici da strada, è certamente da fare. E anche da ripetere. Un gran bel film.

Ancor prima di superare il fiume Bradano e la parallela statale 380, si vede di fronte, arroccato come tutti i paesi di questa Lucania il profilo di Miglionico che accompagna per lungo tratto la nostra pedalata. In prossimità della statale 7 si piega nuovamente a sud tenendosi sulla piccola provinciale in direzione Pomarico, altro paese abbarbicato a quota 450 mslm.
Si scende al fosso Pezzillo, entrando in un paesaggio arso, selvaggio e dolce, dove il verde della primavera cede il posto a crete e rocce, dove per chilometri non si incontra nulla e niente. Ogni tanto una masseria. Obiettivo è ora lo scalo di Pisticci, quindi Craco. Merita la salita, merita di essere visto, merita qualche considerazione sulla miopia del turismo nazionale.

Da qui si ritorna per la stessa strada, bella discesa, si pedala fino a raggiungere in località Craco Peschiera la ss103 dove ancora si può pedalare in tranquillità. Dall’innesto con la ss598 della Val d’Agri o si rimane sulle laterali con continui saliscendi o si affrontano i 16km che separano dal mare su uno stradone con poco traffico, ma piuttosto veloce. A fianco della litoranea per raggiungere Policoro o Scanzano una parallela per il traffico locale.