Milano Val Trebbia Cinque Terre

Milano / impegnativo / 120 km / 1350 D+

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DESCRIZIONE

Milano Campiglia Classic – La Palermata 2010
Itinarario su lunga distanza. E’ la prima delle tre tappe di questo ricorrente, piccolo grande viaggio Turbolento verso le Cinque Terre.
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Centoventi chilometri e 1350 metri di dislivello, strade sempre zitte, tranne i 5 chilometri di stradone per l’attraversamento del Po al ponte della Becca, dove il Ticino butta le sue acque azzurre nel torbidume del grande fiume. Questi pochi chilometri di traffico ci vogliono, servono per capire la differenza e apprezzare di più la piacevolezza delle piccole strade di campagna e di montagna. Le strade zitte, appunto.

Pedalare, nell’accezione Turbolenta del termine, non è una pura attività fisico-sportiva, è una attitudine mentale, una predisposizione a fare scorpacciate di panorami e colori tipici del paesaggio italiano, che in questi luoghi di selvatico abbandono semi-appenninico, si ostinano a rifiutare con vigore la devastazione umana di cui tutti siamo, ahimè, maestri. Questi i pensieri nelle piacevoli discese, parecchio diversi da quelli nelle più faticose salite.

Da Milano a Pavia non si percorre la classicissima ciclabile del Naviglio Pavese, ma da Binasco si divaga per piacevolissime stradine tra il verde intenso di questa prateria padana e l’azzurro di smalto del cielo sopra Pavia. Si attraversa il Po nel punto in cui vi confluisce il Ticino, al ponte della Becca. Poi gli argini, Stradella, dove tutte le armoniche di questa pianura son nate e qualcuno le suona così…(p.conte), la Val Versa, il passaggio in Val Tidone verso il Penice, Bobbio e Marsaglia. La dove inizia l’alta Val Trebbia e nasce la Val d’Aveto c’è un ottimo punto tappa l’ostello/centro canoa, gestito da gentilissima e simpatica coppia di giovani sportivi. Grandioso il bagno nel Trebbia, le cui acque calme e calde sono accoglienti e ristoratrici dopo la giornata in sella, ottima la cena, insomma tutto perfetto.

Prosegui con la seconda tappa “da Marsaglia al Passo del Bocco”

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PROFILO TECNICO

Da Milano Conca Fallata a Binasco lungo il Naviglio Pavese, poi stradine tra prato, grano e riso, per rimettersi sul Naviglio alle cascine Sirigari e Cassinino, pochi chilometri prima di Pavia. Per attraversare la città, si costeggia il naviglio fino al punto in cui la ferrovia lo attraversa, qui si piega a sinistra (verso il piazzale del cimitero) per imboccare, con percorso facilmente intuitivo, lo stradone che porta al ponte della Becca.
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Per un chilometro circa, tocca pedalare su una “statalona” (non c’è proprio alternativa per i ciclisti, a meno di provare con altro ponte sul Po) fortunatamente con banchina abbastanza ampia per riuscire a pedalare in relativa sicurezza, procedendo in regolarissima fila indiana.

Ponte della Becca, lungo e stretto, come tutti i ponti sul Po, sprovvisto di banchina per la viabilità ciclistica, con traffico veloce che difficilmente è “premuroso e sensibile” nei confronti dei più lenti. Tant’è, si passa e ci si toglie dal traffico voltando a sinistra quattro chilometri dopo la fine del ponte, in località Albareto, sulla sp55 in direzione San Cipriano Po e Stradella.

Si incrocia la sp10 Broni, quella che Paolo Conte canta come la Broni Casteggio Voghera….si prende a sinistra seguendola per poche centinaia di metri fino alla rotatoria dove sulla destra inizia la sp201 della Val Versa, che si percorre fino a Santa Maria. Circa un chilometro e mezzo dopo le ultime case del grosso centro abitato, sulla sinistra si prende la sp40 per Volpara e qui inizia la parte più bella di questa prima tappa. Si inizia a salire, scendere e risalire sui colli tra Oltrepo Pavese e Val Tidone, si supera l’abitato di Volpara continuando a pedalare sulla sp40, che dopo l’incrocio di Casa Calatroni diventa sp45 bis, si supera Stadera, quindi Pieve di Stadera in un continuo saliscendi, a volte anche sali-sali e scendi poco, su stradine dimenticate, in un paesaggio dominato da un accogliente cielo azzurro intenso e una campagna verde di filari, perfetti, che pazientemente aspettano settembre e i vendemmiatori.

Pensando, cantando e chiacchierando, si arriva ad incrociare la statale 412, si scende a sinistra verso Nibbiano, piccolo e bel borgo della Val Tidone, fontanella in centro paese, si esce seguendo la sp34 direzione Pecorara 480mslm. Superato il centro abitato, al primo bivio a destra si continua a salire dolcemente verso il Passo del Penice e la fame comincia a farsi sentire, in fondo è dalle 6.30 che pedaliamo, bene o male, turbo o lenti. Si cerca una trattoria che possa accogliere il gruppone, la troviamo a Cicogni, quasi a fine salita, quindi in posizione strategicamente perfetta…bravissimi a preparare un fuori orario per 34 persone con 8kg di pasta al sugo.Da Cicogni a Cadelmonte il passaggio è breve e, dopo un ultimo abbondante chilometro di salita pedalabile, quasi pianeggiante, poi discesona a Bobbio e ultimo sforzo “vallonato” per arrivare a Marsaglia.

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