Milano Gravel 5.0 e percorsi gravel, come comportarsi?

tecnica & pratica

Milano Gravel 5.0

Milano Gravel 5.0 mancano poco più di 20 giorni all’appuntamento con la madre di tutte le gravel.

Abbiamo ripensato la classica d’autunno, per adattarci ai cambiamenti richiesti dal periodo che stiamo affrontando. L’abbiamo ripensata come Milano Gravel Roads 5.0, dilatando spazi, tempi e modalità di partecipazione. In primo luogo non più una sola giornata, ma un intero week-end in cui potrete scegliere quando partire e su quale dei 5 percorsi cimentarvi.

Con la possibilità di affrontare il più lungo dei percorsi, quello da 155 chilometri, spezzandolo in due giorni: 82 chilometri Sabato da Milano e Vigevano attraversando il Ticino al Ponte di Turbigo, 73 chilometri Domenica per rientrare a Milano attraversando il Ticino al ponte di barche di Bereguardo.

Ma le novità non finiscono qui. Nella pagina dedicata alla Gravel 5.0 trovate maggiori informazioni. 

GRAVEL ovvero off-road con manubrio da corsa

Pedalare lungo un percorso gravel richiede attenzione e buona capacità di controllo e conduzione del mezzo. Il fondo stradale dissestato, il fango, le pozzanghere e altre possibili insidie e tranelli richiedono attenzione visiva e prontezza di riflessi.

Sembra assurdo, ma su terreno sconnesso una andatura decisa e veloce aiuta. Stringete bene il manubrio, indirizzate la ruota anteriore esattamente dove volete che vada, se non volete “subire” il terreno.

Cercate continuamente la corretta e migliore posizione in bicicletta e cercate il più possibile di essere leggeri sul sellino. Ripartite il peso del vostro corpo il più possibile sugli altri due punti di contatto ciclista/bici: gambe e braccia.

Le vostre articolazioni sono il miglior ammortizzatore che avete a disposizione. Cercate quindi il più possibile l’appoggio di piedi e gambe sui pedali e braccia e mani sul manubrio.

Sui differenti percorsi della Milano Gravel 5.0 dovrete stare in sella parecchie ore ed evitare di restare troppo tempo “mollemente seduti” sul sellino. Aiuta parecchio.

Di tanto in tanto percorrete qualche decina di metri in piedi, avrete una sensazione di benessere. E non abbiate timore, di tanto in tanto, anche di fermarvi per qualche minuto camminando e spingendo la bici.

Milano Gravel 5.0: pedalate sempre agili

Tenete sempre un rapporto più agile di quello che usereste su strada. Sarete sicuramente più agili anche voi nell’affrontare le asperità del terreno. In condizioni di equilibrio incerto, causa terreno particolarmente sconnesso, non abbiate vergogna di scendere dalla bicicletta e affrontare quel tratto a piedi.

Utilizzare uno shock absorber tra manubrio e nastro manubrio, soprattutto nella posizione di “riposo” (parte centrale del manubrio da corsa), può essere un validissimo aiuto. Alcuni scelgono anche la doppia leva freno (levettine) per poter frenare anche nella posizione di riposo.

Pedalando in gruppo su sterrati, anche su strade bianche larghe che consentono di procedere affiancati, mantenete una maggiore distanza di sicurezza dai vostri compagni di strada, qui non ci sono scie da sfruttare o altro. E ricordate sempre e comunque di evitare improvvisi scarti di lato, in caso di buche o altro. 

Guardate dove mettete le ruote e non distraetevi

Infine guardate bene il terreno e non distraetevi dalla guida, potreste non vedere in tempo un ostacolo.

I PERCORSI GRAVEL 5.0 NON SONO SEGNALATI, NON CI SONO MEZZI SCOPA.
È vivamente suggerito l’uso di navigatore satellitare (Garmin o simili), soprattutto per districarsi sui molti sentieri nel Parco del Ticino. A chi ne fosse sprovvisto suggeriamo di pedalare in compagnia di chi ne è provvisto. Sui percorsi è prevista la presenza di accompagnatori Turbolenti, muniti di Garmin che aiuteranno molti, ma difficilmente riusciranno a seguire tutti.

 

 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

X

SOSTIENI IL PROGETTO LE STRADE ZITTE

L’obiettivo è tutelare e valorizzare il paesaggio italiano. Se condividi la nostra visione, se scarichi le tracce dei percorsi proposti, se vuoi che Turbolento continui a creare nuove Strade Zitte per far conoscere l’Italia meno conosciuta, sostieni il nostro progetto con la tua donazione.

Dona ora
Share This